Il business è fatto di persone, lo diciamo sempre.

Per quanto tu sia bravo, preparato, determinato, questo non sarà mai sufficiente se i tuoi dipendenti non sono all’altezza e allineati con te al 100%.

 

Per questo abbiamo già parlato di come selezionarli, come aumentare la loro produttività e come motivarli.

 

Ebbene, abbiamo capito che gestire un’azienda vuol dire aver a che fare con altre persone.

E non solo queste persone devono essere pagate, ma bisogna essere preparati e tenere conto delle conseguenze fiscali che ciò ha sul tuo portafoglio aziendale.

 

Hai deciso di dare un premio ai tuoi collaboratori ma hai paura di perderci per colpa dei contributi?

Non preoccuparti, in questo articolo ti spiego come dare un premio ai tuoi collaboratori evitando che la metà di quello che paghi finisca nelle tasche dello stato.

Sappi che hai ben 4 possibilità.

Prima però, è necessaria una piccola premessa.

Che cos’è il cuneo fiscale e come abbatterlo

Il cuneo fiscale è la differenza tra quanto costa un dipendente al datore di lavoro e quanto riceve al netto il lavoratore stesso.

Si tratta della differenza tra quanto un dipendente costa al tuo ristorante e quanto lo stesso dipendente si ritrova al netto in busta paga.

Come puoi aumentare il compenso dei tuoi collaboratori evitando di pagare le tasse e i contributi?

Il punto è che non puoi farlo pagandoli con un compenso ordinario.

In questo caso tu pagheresti 1000€, ma loro riceverebbero solo 500/600€.

Esistono dei modi per pagare 1000€ e far ricevere loro 1000€, senza alcuna riduzione?

 

Sì, ed è responsabilità tua.

Esistono alcune “voci” che se inserite in busta paga ti permettono di pagare meno tasse. Di conseguenza i tuoi collaboratori possono guadagnare di più senza far aumentare il cuneo fiscale.

Per ridurre drasticamente il cuneo fiscale, senza dover incorrere in pratiche strane o addirittura fraudolente, esistono diverse strategie, vediamone 4 nel dettaglio.

 

4 strategie per dare più soldi ai tuoi collaboratori

1) Buoni pasto

Puoi consegnare ai tuoi dipendenti dei buoni pasto usufruendo di un’esenzione TOTALE sia da IRPEF sia da INPS.

Attenzione però, gli importi giornalieri non devono superare:

  • € 5,29 per i buoni cartacei
  • €7,00 per i buoni elettronici.

L’eccedenza rispetto a questi importi viene tassata a norma di legge.

In pratica, tutti i giorni puoi dare ai tuoi collaboratori un buono pasto di 5,29 euro che loro possono spendere in qualsiasi attività di ristorazione affiliata, deducendo totalmente il valore del buono senza INPS e IRPEF.

Come funziona?

Molto semplice, ti basta accedere al portale che fornisce i buoni pasto e farne richiesta con regolare fattura.

 

C’è un unico svantaggio, sono nominali. Ovvero ogni assegno può essere utilizzato solo dalla persona intestataria.

 

2) Buoni carburante

Grazie a questi buoni i tuoi collaboratori possono acquistare il carburante anche non esclusivamente per la propria auto.

A differenza dei buoni pasto, non sono nominali. Non è però possibile trasformarli in denaro contante e quindi non danno il resto.

L’enorme vantaggio per te è che questi buoni consentono di portare in detrazione dall’IRES il 100% del costo sostenuto.

Per il dipendente invece si tratta di un compenso esente da irpef e contributi  fino a un importo massimo di 258,23 euro annuali. Superata questa soglia si viene tassati a norma di legge.

3) Rimborsi forfettari

Esistono diversi tipi di rimborsi spese.

Alcuni sono esenti, per altri è necessaria una documentazione dettagliata per dimostrare la spesa.

In cosa consiste il rimborso forfettario?

In poche parole, se un collaboratore fa una trasferta per esigenze legate al ristorante, si può stabilire un rimborso forfettario per le spese.

Nota bene, se il rimborso forfettario rimane entro un minimo giornaliero di 46,48 euro per le trasferte italiane e 77, 47 euro per quelle all’estero, questi sono totalmente esenti per il dipendente e deducibili per il ristorante.

Se invece il rimborso supera i limiti descritti, per l’azienda l’importo è deducibile ai fini del bilancio, mentre per il collaboratore sarà da tassare a titolo di irpef e contributi.

In altre parole, se un collaboratore fa una trasferta per fini aziendali, ha diritto di ricevere un compenso minimo di 46,48 euro. Per lui è un importo che gli arriva in busta paga senza pagare l’irpef e i contributi Inps. E per te ristoratore significa che non dovrai pagare nessun contributo.

4) Erogazioni liberali

Con erogazioni liberali si intende qualunque bene o servizio, acquistato o prodotto dal ristorante, ceduto gratuitamente ai tuoi collaboratori.

Le erogazioni liberali sono del tutto esenti finché non superano 258,23 euro per anno d’imposta.

Le erogazioni più diffuse sono per esempio:

  • le assicurazioni vita e infortuni
  • l’autovettura
  • i fabbricati concessi in uso gratuito
  • i prestiti finanziari

Una nota importante, se riconosci l’utilizzo di uno di questi benefit, questo importo deve essere inserito prima in busta paga e nella Certificazione Unica.

 

I vantaggi che puoi ricavare anche solo grazie a una di queste 4 strategie sono degni di nota. Non riguardano soltanto la sfera fiscale, ma miglioreranno il tuo ristorante da tanti punti di vista.

 

I tuoi collaboratori percepiranno il valore di quello che gli stai dando ancora di più di rispetto a un incremento del salario ordinario, perchè questo non sarà consumato dalle tasse che ci devono pagare sopra.

Questo li motiverà ancora di più e creerà un ambiente di lavoro più sereno e produttivo.

 

Come diciamo sempre anche a lezione, il ristorante è come una macchina ad ingranaggi.

Per farla funzionare tutti gli ingranaggi devono andare a incastrarsi perfettamente. Ecco perché abbiamo creato un metodo che comprende tutti i settori necessari per dare vita a un business di successo.

 

A breve partiranno i nuovi corsi e  il 26 febbraio ci sarà un’importante lezione con il fiscalista, in cui i nostri studenti-ristoratori potranno conoscere molte altre strategie per ridurre il peso del fisco, ovviamente sempre rimanendo nella legalità.

 

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