Ecco svelate le 3 fasi e le 5 caratteristiche da ricercare nel processo di selezione, così puoi fare tutto da solo, anche se non sei un esperto in risorse umane… Ricorda, nessuno sa meglio di te chi va o non va per il tuo locale.
Tempo di lettura stimato: 14 minuti
Si sa che devi sapere fare gestione del personale come ristoratore, ma al contempo devi anche saper scegliere questo personale…
Se hai noi di Master Restaurant ® o un contatto super-fidato che ti consiglia è un conto, altrimenti è tutta un’altra storia…
Allora ecco che ti mostro come selezionare il personale del tuo ristorante anche se hai sempre creduto che il contrario fosse più giusto; in questo articolo ti faccio capire quali sono le qualità di un buon collaboratore e poi come strutturare il processo di reclutamento.
Quali sono le 5 caratteristiche chiave del collaboratore da assumere
Partiamo dal fatto, che il dipendente ideale o modello o come lo vuoi chiamare tu, non esiste nella realtà, ma esiste solo nella tua testa.
Ammesso questo, devi concentrarti sui lati positivi di un candidato, vedere se questi sono la base di un buon collaboratore, che poi puoi plasmare nel tempo.
C’è sempre tempo per correggere le lacune di qualcuno e migliorarlo, ma di fondo ci vuole una buona base di partenza.
Ma quali sono le caratteristiche di base che devi ricercare? Quelle che sono più difficili da inculcare? Quelle che meglio se ci nasci?
1.Attenzione ai dettagli: molto importante nei ristoranti è prendersi cura di tutti i particolari, dalle posate non allineate sul tavolo, alla presentazione dei piatti, alla tazzina del caffè posata correttamente per il cliente mancino.
Tutto conta e tutto fa la differenza tra te e il ristorante accanto, un membro del personale con quest’attitudine è da ammirare.
2.Interesse: per interesse intendo qualcuno che è interessato al successo del ristorante, perché lo vede come il suo stesso successo.
Qualcuno a cui frega del suo lavoro, qualcuno con un’alta integrità. Qualcuno che prima di chiederti cosa gli dai al mese, si interessa di capire cosa può fare lui per te e quali sono i tuoi reali obiettivi d’azienda.
3.Puntualità: hai presente quelle persone in eterno ritardo?
Sono anche difficili da cambiare, sembra essere nel loro DNA, i ritardi e le assenze causano scompiglio nell’organizzazione del ristorante e trasmettono un cattivo messaggio ai collaboratori.
La puntualità è una qualità essenziale nel settore ristorazione.
4.Rispetto: il rispetto è una di quelle cose che non si può insegnare, per rispetto si intende rispetto delle regole, del titolare e della squadra e rispetto della morale.
Non c’è da fidarsi di chi è privo di rispetto, soprattutto se lavora a stretto contatto con i clienti, la tua reputazione potrebbe soffrirne.
5. Onestà: questa è forse una delle qualità a cui si pensa per prime. Infatti, ci vuole onestà sia per quanto riguarda i denari in cassa, che per le ore lavorate, sia per il cibo che si cucina.
Una caratteristica trasversale che si applica a qualsiasi lavoro.
Sembra strano vero?
Per generazioni ci hanno insegnato a chiedere il curriculum e a scegliere in base alle competenze e ai posti di lavoro in cui è stata fatta esperienza.
Oggi invece io sono qui a dirti che l’attenzione ai dettagli, il sincero interesse per te, il rispetto e l’onestà sono le cose che devi davvero ricercare…
Queste sono le prime qualità del tuo futuro collaboratore che devi cercare nella persona che avrai di fronte al colloquio.
Come lo trovi quello giusto? Leggi ancora un po’ che ti spiego come selezionare il personale del tuo ristorante.
Come selezionare il personale del tuo ristorante passo passo
Annuncio di lavoro: Ovviamente devi mettere l’annuncio di lavoro, ricerca i siti locali della tua città che accettano inserzioni oppure utilizza siti come Indeed, siti specializzati nella ricerca di personale, seppur gratuiti. Più che dove metti l’annuncio è come lo scrivi.
Cosa cerchi?
Un cameriere specializzato nella mescita del vino? Allora sii pronto a pagare un certo salario.
Oppure cerchi qualcuno con meno esperienza? Allora devi mettere in conto che devi metterci il tuo tempo per formarlo.
Poi fatti i tuoi conti anche per quanto riguarda il numero del personale.
Questo è un po’ complesso come calcolo da fare se hai appena aperto un ristorante o ne stai aprendo uno perché quante persone in cucina e in sala ti servono dipende da quanta clientela ti aspetti e dal tipo di attività…
Per farla breve, si sa che una pizzeria il lunedì sera ha bisogno di meno personale di un ristorante all’ora di pranzo della domenica.
Sembra facile, eh?
Quindi fai bene le tue considerazioni, chiedi consiglio oppure lavora con un consulente.
Ecco supponiamo che hai anche sponsorizzato la ricerca di questa nuova figura, anche con amici, famiglia eccetera – il passaparola aiuta spesso – ora viene il momento di selezionare…
Selezione 1: in questa prima scrematura, considera SOLO i curricula di quelli che hanno le caratteristiche che cerchi, certo se ti salta all’occhio qualche profilo interessante, tienilo da parte.
Selezione 2: ecco ora è il tempo di chiamare a uno a uno la lista dei prediletti. Parla con loro e chiedi le domande più spinose…
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Domande da fare
Tu sai quali sono i difetti di lavorare per il tuo ristorante, sfruttali per capire se stai parlando con il candidato ideale.
Per esempio, sai che il cameriere DEVE lavorare tutti i fine settimana, perché non c’è nessun altro disponibile? Mettilo chiaro sin dall’inizio!
Se il cameriere sa cosa lo aspetta può accettare il lavoro consapevolmente.
Altro trucchetto astuto da usare è quello di far finta di non aver letto il CV del tuo candidato e chiedergli se è mai stato a mangiare da te?
Chiedi se ha visto il tuo sito internet e se risponde di sì, un punto in più perché non è così scontato che si prendano la briga di andarselo a leggere.
E poi, altra domanda spinosa, chiedigli che cosa gli piace o cambierebbe del tuo sito internet. Se ti dà dei consigli non prendertela a male, è solo segno di uno spirito critico acuto…
Se pensi che il colloquio telefonico sia andato bene, allora è arrivato il tempo per incontrarli.
Selezione 3: con la tua rosa di candidati pronti al colloquio, puoi finalmente avvalerti anche delle sensazioni a pelle e parlare in modo più approfondito dell’esperienza e ambizioni del candidato.
Anche se è vero che non puoi certo stabilire da due chiacchiere se si tratta di un lavoratore come si deve o no, però puoi cercare di capire qualcosa della sua personalità.
Inoltre, molti si dimenticano che anche i candidati hanno preferenze sui tipi di locali in cui lavorare e i padroni da avere e quindi…
Il colloquio è un momento importante anche per i candidati per valutare se il lavoro fa per loro oppure no. Quindi non fare l’offeso se alla fine tu lo scegli e lui non sceglie te: è vero che c’è penuria di lavoro, ma quelli che rifiutano lo fanno perchè hanno altre proposte migliori o perchè non hanno voglia. Questi meglio non averli, giusto?
C’è anche un’accortezza da avere in questa fase: NON proporre immediatamente di fare una prova al candidato, lì su due piedi.
Perché?
Perché da un lato, non stai prendendo tempo per riflettere sul candidato e su eventuali altri.
Dall’altro, lo stai praticamente forzando a dire di sì! Meglio dargli tempo di riflettere e fare le sue valutazioni del caso.
10 Domande da fare al colloquio
- “Raccontami un po’ di te”
E’ buona cosa iniziare un colloquio in modo leggero e con frasi poco intimidatorie, in modo che si senta a proprio agio. Calibra bene se cerca il tuo contatto visivo, se sorride, analizza le sue abilità di comunicazione (saranno le stesse che adotterà con i tuoi clienti).
–RISPOSTA NEGATIVA: non riesce ad essere molto descrittivo e ci pensa troppo prima di rispondere; poco contatto visivo, atteggiamento imbarazzato o eccessivamente timido
–RISPOSTA POSITIVA: descrive in modo espressivo ed entusiasta i suoi hobby, la sua famiglia, i lavori precedenti, sottolineando aspetti positivi e non quelli negativi. Ha senso dello humor e fa una sana autocritica
- “Parlami del tuo primissimo lavoro”
Non del suo ultimo lavoro: si sarà sicuramente già preparato bene le frasi da dire. Scopri quanti anni aveva quando ha iniziato, cosa faceva, quanto prendeva e chiedigli tre cose che ha imparato dal quel primissimo lavoro.
–RISPOSTA NEGATIVA: “Ho imparato a girare le bistecche”
–RISPOSTA POSITIVA: “Ho imparato quanto importante fosse prendersi cura del cliente”
- “Parlami del miglior titolare che tu abbia mai avuto”
Calibra bene le parole che utilizza nelle descrizioni. Potresti scoprire quali sono le necessità di questa persona e quali sono i suoi valori più intimi. Se ti rendi conto che ha apprezzato cose che tu non puoi dargli o non gli darai, non sarà un buon candidato per te. Se anche accettasse, se ne andrà via presto.
–RISPOSTA NEGATIVA: risposte vaghe, parole poco concrete tipo “era una bella persona”, “non mi ha mai dato problemi” o “non si arrabbiava mai”
–RISPOSTA POSITIVA: “Ci dava istruzioni precise sul da farsi”, “Sapeva sempre che cosa aspettarsi da noi”, “Era duro ma equo: pretendeva ma sapeva ripagare anche tanto”, “È stato un bravo maestro”.
- “In un ristorante tipico, per ogni 1000 euro di vendita quanto rimane secondo te di guadagno al titolare dopo aver tolto tutte le spese?”
Quello che stai cercando di capire è se abbia un minimo di senso del business. Spesso tanti camerieri credono che i margini siano altissimi ecco perché si permettono di consumare le tue cose, senza neppure chiedere. La sua percezione è importante perché influenzerà il suo comportamento e le sue abitudini e quindi anche la sua propensione a darti una mano ad ottimizzare e controllare costi e sprechi.
–RISPOSTA NEGATIVA: “Non lo so, forse tanto”. Oppure “sarà sicuro il 50%!”
–RISPOSTA POSITIVA: “Non lo so di preciso, ma se il ristorante è gestito a modo dovrebbe realizzare almeno il 15-20% di guadagno”.
- “Ti consideri una persona onesta?”
–RISPOSTA NEGATIVA: “No”, oppure un attimo di esitazione prima di dire “sì, certamente”
–RISPOSTA POSITIVA: se la risposta è “Sì”, come accadrà nella maggior parte dei casi, chiedi di farti un esempio in cui hanno dimostrato di essere onesti. Se ce l’hanno subito pronto sarà più facile credere che siano persone oneste.
- “Qual è il lavoro più importante in un ristorante?”
–RISPOSTA NEGATIVA: non ti sa rispondere niente
–RISPOSTA POSITIVA: ti spiega perché una determinata posizione è più importante delle altre e te lo sa argomentare
–RISPOSTA OTTIMALE: “Prendersi cura del cliente” se ti menziona qualcosa che sia vagamente vicino al “cliente” probabilmente hai centrato la persona giusta
- “Quanti soldi vuoi farci con questo lavoro?”
Devi assolutamente metterlo sul tavolo perché se le sue aspettative sono troppo alte rispetto a quello che tu stai per offrire potresti non portarti a casa questa risorsa.
-RISPOSTA NEGATIVA: una cifra sparata a caso e irreale
-RISPOSTA POSITIVA: vorrei poter avere XX€/mese. Se sai che lavorando in un certo modo potresti garantirgli questa cifra, magari non subito ma in un lasso di tempo ragionevole puoi essere di fronte ad un buon candidato.
- “Quante volte ti metti la cintura in auto?”
Sì, è una domanda fuori dal comune, ma ti dà l’idea di quanto questa persona sia interessata all’aspetto sicurezza e di quale sia la sua attitudine all’obbedienza alle regole. Cioè se gli scoccia mettere la cintura in auto, o il casco in motorino, quanto interesse avrà a seguire regole e procedure nel tuo locale?
- “Ti piace servire le altre persone?”
Qui non si scherza! Siamo nel mondo dell’accoglienza e ospitalità quindi i tuoi collaboratori devono amar stare con altre persone e devono amare il fatto di poterle far star bene. Sicuramente quando farai questa domanda ti risponderanno: “sì certo!”.
Allora tu affonda la lama: “Fammi un paio di esempi in cui hai fatto un ottimo lavoro servendo le persone e dimmi perché ti è piaciuto servirle”.
-RISPOSTA NEGATIVA: silenzio oppure “Non mi viene niente in mente adesso”, o peggio ancora qualcosa che senti sia inventato al momento
-RISPOSTA POSITIVA: un esempio concreto di quando si è preso a cuore un cliente, ed è capace di descrivere nel dettaglio il momento e le sue sensazioni
- “Qual è la cosa più divertente che ti sia mai capitata?”
Se c’è una cosa in comune che dovrebbero avere i camerieri è il senso dell’humor. Non c’è cosa migliore che lavorare con un team che non si prende sul serio, ma prende sul serio il suo lavoro. Quindi sarà facile individuare le risposte giuste.
-RISPOSTA NEGATIVA: “Non mi viene in mente adesso”
-RISPOSTA POSITIVA: ti racconta una storia qualsiasi che mostra un buon senso dell’humor e la capacità di scherzare e ridere di se stessi.
Queste sono solo alcune delle domande che dovresti fare ai tuoi candidati.
In aggiunta, questa è la fase ideale per testare tre cose fondamentali: l’attenzione ai dettagli, la capacità di auto-controllarsi, il controllo dello stress e la predisposizione alla collaborazione, di cui parlavo prima.
Come detto, l’attenzione ai dettagli è fondamentale. Per capire se è attento ai dettagli, puoi semplicemente chiedergli di raccontarti di una situazione in cui doveva essere molto attento ai particolari e come ha reagito.
Per comprendere se sa auto-controllarsi domandagli di raccontarti del cliente più difficile che ha avuto. Seguendo con la domanda come ha reagito e come l’ha trattato, sii attento alle sue risposte e a cosa il linguaggio non verbale ti dice.
Come capire se sa tenere sotto controllo lo stress? Chiedigli come si comporta in una situazione di stress, per esempio proponigli la situazione in cui avete preso troppe prenotazioni e adesso non c’è più posto e i clienti continuano ad arrivare e lui è l’unico cameriere in sala a prendersi le critiche. Vedi come risponde…
E poi per capire se preferisce collaborare con gli altri o lavorare da solo, chiedigli come si trovava con i suoi colleghi nell’impiego precedente. Se noti delle tensioni, inizia a dubitare della sua capacità a lavorare con gli altri. Puoi anche arricchire chiedendo se preferisce lavorare da solo o in un team, ma ovviamente stai sempre attento al linguaggio non verbale.
Un’altra domanda da fare sarebbe quella di chiedere se gli è mai capitato di dover aiutare un collega e come l’ha fatto.
La cosa si fa interessante quando queste domande diventano una procedura e vengono inserite in un sistema a punteggio in base alla risposta che viene data. Sembra un po’ rigido come metodo e forse lo è.
Il vantaggio è che chiunque faccia il colloquio valuta gli stessi aspetti ed è in grado di porre le stesse domande che farebbe magari una persona più portata a farle.
Ecco quindi che un’eccellenza diventa procedura e semplifica il lavoro di selezione e valutazione dei candidati. I nostri studenti sono fortunati perché il lavoro lo abbiamo pre-masticato noi e quindi vanno a casa con la procedura già pronta. (Se interessa anche a te iscriverti ai prossimi corsi, clicca qui)
…il continuo del processo di selezione
Telefonata decisiva: in questo momento fondamentale chiami il candidato prescelto, gli comunichi la tua scelta e ascolti la sua risposta. E se positiva, ecco il …
Momento della verità: questo avviene nella prova, che ti raccomando non sia di un solo giorno, ora certo se vedi che il tale ha mentito sul suo passato, hai tutto il diritto di lasciarlo andare dopo solo un giorno.
Ma se ti dà da buon sperare, tienilo in prova ancora per un po’.
Stranamente nei primi 15 gg sono tutti molto bravi e motivati, vero?
E’ nel periodo dopo che iniziano a vedersi i difetti del carattere.
Non è facile per nessuno e non è facile allo stesso modo adattarsi a un nuovo lavoro: ti ricordi il tuo primo giorno di lavoro?
Prima di questa fatidica prova, sarebbe buona cosa preparare gli altri tuoi collaboratori ad accogliere il nuovo arrivato nel migliore modo possibile. Se si trova di fronte a un ambiente ostile, se la darà a gambe levate…
Tipo di contratto: se hai preso una decisione positiva e anche lui ha confermato, arriva il momento di stipulare un contratto ben in regola.
Ma quale contratto?
Il tipo di contratto dipende sia dalla convenienza fiscale, che da quanto e quando hai bisogno di questa nuova risorsa.
Certo in aula a questa sezione dedichiamo un paio d’ora per capire i pro ed i contro delle diverse tipologie di contratti. Forse questa cosa la tratterò in un prossimo articolo.
Ora arriva il bello!
Ora che hai selezionato il tuo personale, non dimenticare che c’è bisogno di fare formazione e trasmettere la cultura e i valori della tua azienda.
Non ti aspetterai mica che sappia già tutto? O che sappia leggere nella tua mente?
E ora veniamo al dunque.
E tu, hai gli strumenti per fare tutto ciò? O hai bisogno di aiuto nella selezione del tuo personale?
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