E come puoi nutrire il tuo ristorante, fino a farlo riprodurre e averne una dozzina o più.

 

Sai oggi voglio parlarti di una storia che mi è piaciuta molto e mi è stata d’ispirazione nei momenti più oscuri della mia vita.

 

La storia di uomo americano, il colonnello Harland Sanders, che grazie a una buona dose di impegno, ingegno, testardaggine, e ambizione, è riuscito a creare un impero.

 

Un Impero basato principalmente sul commercio del pollo fritto.

 

Che lo ha portato a creare una catena di 18000 (si, hai letto bene: diciottomila!!!) ristoranti in 115 (!!!) paesi del mondo.

 

L’ambizione è la benzina di ogni progetto.

 

Si ma cosa ha portato un uomo, nel 1930 in piena grande depressione economica americana, da semplice ristoratore a fianco di una pompa di benzina, a creare uno delle più grandi e di successo catene di ristoranti della storia?

 

Un uomo nato e cresciuto nella provincia americana (quindi non in una grande città) a superare letteralmente ogni più rosea aspettativa?

 

Un uomo che aveva un solo ristorante, in un posto dimenticato da Dio, in uno dei periodi più oscuri e tristi della storia americana, che vendeva principalmente POLLO FRITTO.

 

Cosa lo ha spinto e portato a realizzare questo grande progetto?

 

Le sue motivazioni potevano essere molte.

 

Diverse e stratificate tra di loro, come gli strati di una gustosa torta millefoglie.

 

Voglia di riscatto, paura di non arrivare a sfamare la sua famiglia, timore di perdere tutto e finire come un reietto ai margini della società.

 

 

L’ambizione è la madre che nutre ogni progetto imprenditoriale.

 

Tutte queste motivazioni, diverse ma ugualmente presenti nel Colonnello Sanders, erano però nutrite da un singolo fattore: l’ambizione.

 

L’ambizione dava al Colonnello, una forza titanica.

 

La forza di andare avanti quando i suoi amici e parenti erano sul lastrico e nella disperazione più nera a causa di una crisi economica spietata.

 

La forza di non arrendersi quando dovette constatare che la prima ricetta del pollo fritto, era troppo lenta da preparare in un fast food.

 

La forza di non mettersi a piangere e di non strapparsi i capelli dalla disperazione quando  i potenziali investitori gli ridevano in faccia per il suo progetto.

 

La forza di andare avanti quando nel 1952, dovette svendere le sue proprietà in quanto una nuova strada interstatale avrebbe reso deserto il suo ristorante e si ritrovò così in bancarotta.

 

La figlia dell’ambizione

 

Come avrai capito dalle righe sopra, l’ambizione genera forza.

 

Una forza che come ristoratore ti serve sia per affrontare le sfide quotidiane, sia per pianificare i tuoi progetti con entusiasmo e passione.

 

Quindi il mio invito è questo: sii ambizioso.

 

Cerca di avere i piedi per terra e la testa tra le nuvole allo stesso tempo.

 

A questo punto mi dirai: “Erica ma io non sono il colonnello Sanders! Non ho la sua forza, né la sua ambizione!”

 

Certo, una parte di me ti capisce, infatti lui non costruì il suo impero in una notte, né lo fece da solo.

 

Ma un pizzico di ambizione ti può essere molto utile, per i seguenti motivi:

 

1) ti dà la motivazione e la carica per affrontare, baionetta in bocca, ogni ostacolo della tua giornata lavorativa, e non solo.

 

2) ti permette di trovare la forza (si è una parola ricorrente in questo articolo) di sognare in grande e fare dei bei progetti per il tuo futuro e quello della tua famiglia.

 

3) ti permette di distinguerti dalla enorme massa dei tuoi concorrenti che non sono per nulla ambiziosi, dandoti un elemento prezioso per creare il posizionamento del tuo ristorante.

 

4) ti da la benzina per fare le giuste mosse, rendendoti più lucido e focalizzato, e più in grado di ignorare le inutili distrazioni che inevitabilmente proveranno a metterti i bastoni fra le ruote.

 

Questi 4 punti sono il perchè dovresti essere più ambizioso e fiero di esserlo se già lo sei.

 

Ma l’ambizione ha un lato oscuro

 

 

Il lato oscuro dell’ambizione.

 

Suona strano vero?

 

Questo sermone degno di un predicatore imbizzarrito sull’importanza di essere ambiziosi e poi c’è un inghippo.

 

Più che inghippo è una vera e propria trappola mortale.


Infatti l’ambizione funziona bene se dentro di noi si trova mano nella mano con sua sorella, la concretezza.

 

Quando dentro di noi ambizione e concretezza convivono in pace ed armonia, allora possiamo essere persone equilibrate, in grado di unire spirito imprenditoriale e ottima gestione emotiva.



Ma se per caso mancasse dentro di noi la concretezza, allora sono guai.



Ma guai seri.

 


Potresti chiedermi: “E perchè dovrebbero essere guai seri Erica?



Una domanda quasi scontata, ma la risposta non lo è affatto.

 

Il figlio dell’ambizione malata: l’orco-ristoratore!

 

Sì, detta così potresti addirittura metterti a ridere, io invece vorrei piangere.

 


Purtroppo di persone così, di orchi- ristoratori, ne ho incontrati parecchi.

 

Persone che si sopravvalutano troppo, non rendendosi conto che stanno facendo errori madornali, e non si mettono MAI in discussione.

 

Persone che ignorano che il loro ristorante sta colando a picco, facendo finta di non vederlo.

 

Persone che danno la colpa ai dipendenti, talvolta insultandoli pesantemente, cercando sempre di scaricare il barile sugli altri e senza mai farsi un’esame di coscienza.

 

Persone che pensano di poter fregare i propri clienti, senza rendersi conto che quelle stesse persone possono, in 30 secondi, affossare il loro business a suon di recensioni negative.

 

Persone che in generale si credono degli dei scesi in terra, mentre la loro attività e la loro vita personale stanno colando a picco.

 

Se stai leggendo queste righe sono disposta a mettere le mani sul fuoco che tu non sei una di queste persone.

 


Per questo è utile imparare dai loro errori.

 

L’ambizione senza la concretezza genera mostri.

 

Ma insieme realizzano sogni.

 

E perché?” potresti chiedermi.

 

Lo scoprirai nel prossimo paragrafo.

 

Ambizione e Concretezza: un matrimonio destinato al successo.

 

Ora ti starai chiedendo cos’è questa benedetta mappa del tesoro.


Questa cosa che se sei un ristoratore ti può fare:

 

Godere i frutti di tanti anni di fatica ed avere più tempo da dedicare a te e alla tua famiglia.

 

– Avere il locale pieno perchè saprai come attirare le persone e fidelizzarle (non con i volantini e facebook, ma con una strategia chiara e precisa)

 

– Selezionare collaboratori capaci e desiderosi di contribuire alla crescita della tua azienda, e non persone svogliate che devi urlargli contro per farli lavorare.

 

– Lavorare secondo un piano, con obiettivi di fatturato ben precisi, senza improvvisare né farti divorare dallo stress ogni santo giorno.

 

Se credi che questo può fare al caso tuo allora è il tuo giorno fortunato.

 

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(Ma fa in fretta, prima la cogli e più è vantaggiosa.)

 

E come disse una persona estremamente saggia, ma dall’animo guerriero:

 

 

Nella vita non ci sono certezze, ma solo opportunità!

 

 

Al tuo successo.

 

Erica