Se le tue azioni ispirano gli altri a sognare di più, imparare di più, fare di più e trasformare di più, tu sei un leader.

(John Quincy Adams)

 

Essere responsabile del benessere e del successo di altre persone è un grande onore, ma anche una grande responsabilità.

Abbiamo già parlato di leadership in questo articolo, ma data la sua estrema importanza per la gestione del ristorante, ne parliamo in maniera ancora più approfondita, anche per darti un assaggio di quello che puoi imparare ai nostri Corsi di Gestione per Ristoratori.

Non solo, ti svelerò in anteprima alcune “ricette magiche” che puoi mettere in pratica da subito.

Che cos’è la leadership?

Il leader è colui che ha una visione chiara e sa guidare la sua squadra verso la realizzazione di quel progetto.

Il leader è colui che durante le crisi riesce a rimanere calmo e focalizzato sul suo obiettivo finale.

Per essere leader ci vogliono particolari competenze: essere un vero coach, avere doti comunicative, rispetto, passione, rapidità e concretezza.

Saper bilanciare le personalità, i conflitti, gli interessi di un team, è un lavoro non da poco.

La leadership è un qualcosa che si sviluppa nel tempo, grazie ad una formazione continua e tanta curiosità.

 

Vuoi un esempio concreto? Guarda questo breve estratto della lezione di Simone Volpi Al Corso di Gestione per Ristoratori:

Come tenersi stretti i collaboratori migliori

Il segreto per avere un team efficace e produttivo? Indovina un po’: essere un leader!

In Italia purtroppo la maggior parte dei ristoratori, ma anche dei responsabili in altri settori, non sono in grado di creare un ambiente in cui i dipendenti si sentono a loro agio, e questo ha una forte influenza sulla loro produttività.

Proprio così, il solo sottovalutare le doti di leadership sta causando una grande perdita di produttività in migliaia di aziende in tutto il mondo.

Una grande occasione persa, non trovi?

Per renderti ancora più chiaro cosa vuol dire essere leader, ti voglio parlare di un concetto, si tratta del “Servant leadership”, coniato nel 1970 in un saggio intitolato “The Servant as Leader” ( Il servitore come leader).

Possiamo tradurre questo concetto come “Leadership di servizio”.

Cosa significa?

Nel saggio viene spiegato come essere leader significa prima di tutto sentirsi un servitore.

Proprio così, essere leader vuol dire mettersi al servizio dei propri collaboratori per fare in modo che diventino più competenti, più autonomi, più sani e più liberi.

Essere leader vuol dire capire che è la tua squadra a guidarti verso il successo.

Per questo il tuo obiettivo primario deve essere quello di assicurarsi che la tua squadra raggiunga il successo.

Secondo un sondaggio del 2015 basato su un campione di 7200 intervistati, circa il 50% ha dichiarato di aver lasciato il proprio lavoro per allontanarsi dal loro capo.

Dalla stessa ricerca è emerso che gli intervistati che hanno dichiarato di avere la serenità di poter rivolgere al proprio capo qualunque tipo di domanda, al lavoro vengono considerati più produttivi.

Questo dimostra che c’è un nesso tra un ristoratore aperto e disponibile e l’impegno dei dipendenti.

 

Ma perché il dipendente arriva a lasciare il lavoro?

Perché non si sente importante.

E se questo problema non viene affrontato subito, al primo accenno, é come dare un’ulteriore conferma a questa sensazione, e il risultato è inevitabile.

Nel libro “High Output Management”, Andy Grove indica quattro passi per “salvare” un collaboratore demotivato:

  1. Incontrarlo al più presto e chiedere che cosa non funziona.
  2. Ascoltare quello che ha da dire, e spingerlo a chiederti i chiarimenti di cui ha bisogno.
  3. Trovare il modo concreto per cambiare le cose e aiutarlo a lavorare meglio.
  4. Implementare eventuali modifiche concordate quanto prima.

I segreti dei grandi leader

Non è possibile diventare leader in una sola notte. Per diventare leader serve tempo, ci vuole un lavoro costante, ma… è qualcosa che si può imparare.

Che cosa fa di un ristoratore un buon leader? E come si può costruire la propria leadership?

Ti svelo un segreto:

Lo sapevi che i grandi leader hanno delle caratteristiche in comune?

Fortunatamente, la maggior parte di queste qualità può essere appresa e sviluppata nel tempo con la pratica

Ma senza impegno, e una grande forza di volontà, non si va da nessuna parte.

Una volta che ti sei posto questo obiettivo, potrai lavorare in maniera consapevole per costruire queste capacità.

 

Da una ricerca di Gallup, è emerso che i grandi leader hanno spesso cinque qualità, vuoi sapere quali? Eccole:

  • Sanno motivare i dipendenti con una mission e una vision convincenti.
  • Hanno un atteggiamento assertivo.
  • Creano una cultura della responsabilità applicando procedure chiare.
  • Costruiscono relazioni basate sulla fiducia, il dialogo aperto e la piena trasparenza.
  • Prendono decisioni basate sulla produttività.

In un noto progetto di Google, il “Project Oxygen” i ricercatori hanno invece trovato queste otto qualità:

Sono bravi coach

Creano un team autonomo e responsabilizzato, creando un clima di fiducia

Esprimono interesse per il successo dei loro collaboratori e per il loro benessere personale

Sono produttivi e orientati ai risultati

Sono bravi comunicatori

Aiutano gli altri a fare carriera

Hanno una visione chiara e una strategia per tutta la squadra

Hanno competenze tecniche specifiche che gli permettono di consigliare la squadra

Queste caratteristiche sono state individuate raccogliendo numerosi dati intervistando impiegati di diversi settori.

La maggior parte sono soft-skill che possono essere apprese e sviluppate.

A questo punto ti sarà chiaro che se tutti i gestori imparassero a sfruttare l’intelligenza emotiva, otterrebbero dei risultati straordinari con il loro business.

L’intelligenza emotiva è la chiave per creare delle relazioni virtuose con i propri lavoratori.

Questo si traduce in un ambiente di lavoro più sereno e produttivo.

leadership